Le belle scoperte che nascono così.
Nel giro di una settimana. Con un messaggio come tanti altri.
Quelle good vibes che senti nello stomaco e che ti spingono a metterti al volante e percorrere 100 km in auto per una pizza fino ad arrivare nella Terra dei Messapi.
Un nome un po’ particolare.
Una pizza alta e soffice come quella napoletana.
Un pizzaiolo che ha tutte le carte in regola per fare strada.
E io questa storia ve la voglio raccontare.
La pizzeria si chiama Gonia e si trova a Mesagne. Il nome deriva da “gōnía”, parola greca che significa “angolo”. Il sostrato greco si riscontra nel dialetto del luogo. Non a caso, pochi chilometri più giù, si trova la Grecìa salentina, un’isola linguistica ellenofona del Salento (e io che all’università mi chiedevo a cosa servisse studiare linguistica e glottologia). Il nome della pizzeria riprende proprio l’etimologia greca. Infatti si trova “all’angolo” di una stradina nella periferia di questo comune nel Brindisino.
Gabriele Dicarlo, classe 1975, pizzaiolo e proprietario di Gonia insieme alla moglie Debora Goffredo che lo aiuta in cucina, durante l’università a Pesaro-Urbino abbandona gli studi per lavorare a tempo pieno nel campo della ristorazione e dopo aver affiancato un pizzaiolo per diverso tempo, carpendone quindi – e giustamente – i segreti, apre il suo locale che conta un centinaio di coperti.
La pizzeria fa parte del circuito GPN Gruppo Piccola Napoli nato nel 2016 con lo scopo di riunire non solo pizzaioli ma anche cuochi, pasticcieri e panificatori.
E Gabriele su questo impasto napoletano, realizzato con farine Caputo, 70% di idratazione, lievito di birra fresco per 48 ore di lievitazione, ci sta lavorando da sei anni, migliorandolo e perfezionandolo sempre più.
Per le materie prime Gabriele attinge dalla vicina Campania per le farine, pomodorini piennolo del Vesuvio e bufala ma anche dai produttori locali per il capocollo di Martina Franca o l’olio, sottoli e sottaceti di un’azienda di Oria.
Io ho già la mia pizza preferita di tutto il menu.
Chiamatelo pure colpo di fulmine.
A far breccia nel mio cuore la XO (icsò) con fior di latte, olive nere, pomodorini gialli – dolcissimi -, pancetta affumicata Santoro, Pecorino Gavoi (sardo).
Una bella lotta con la Bufalina: pomodoro e mozzarella di bufala, of course. Ma anche con la Regina che, nella sua semplicità, sembra molto interessante: pomodoro, mozzarella di bufala, pomodorini, scamorza affumicata.
In menu anche la Don Raffae’ con salsiccia e friarielli e la Spaccanapoli a forma di stella con le punte ripiene di ricotta, fior di latte, pomodorini del Piennolo del Vesuvio, salsiccia fresca e friarielli.
Se avete voglia di stuzzicare qualcosa prima della pizza potete ordinare come antipasto il cuoppo della casa o delle crocchette di patate fatte in casa o, per rimanere in zona, le mitiche pettole.
Per chiudere in bellezza, invece, vi consiglio i dolci di Debora tra cui il rotolo di pan di spagna con crema chantilly e frutti di bosco.
Carta delle birre non gigantesca ma con una buona selezione di base per tutte le tasche e gusti. Bello trovare la Karibu, American Cream Ale del birrificio pugliese Decimoprimo, una delle mie preferite. Personale educato e preciso, ci tengo a sottolinearlo perché la cosa non è mai così scontata.
Insomma, quelle “good vibes” non sbagliavano. Gonia mi è sembrato uno dei tesori nascosti e c’era bisogno che qualcuno lo scoprisse per voi…
Margherita 4€
Gonia Pizzeria Fritti e Cucina
Via Foggia, 39,
72023 Mesagne BR
Tel 320 177 4286
Chiuso il martedì