Prima la “Pizza Papa Francesco” con salsa di pomodoro giallo, bocconcini di mozzarella e pomodorini. Ora, in pieno periodo pasquale, arriva la “Pizza Benedetta”.
Una pizza, quella ideata da Angelo Di Biccari, che scava nel passato, nelle usanze orsaresi, fortemente legate alla pastorizia e all’agricoltura, e che affonda le sue radici nel “Benedetto”, un antipasto della tradizione di questo periodo dell’anno.
Un piatto di “rinforzo”, molto ricco e colorato, composto da quello che si aveva in casa e servito nel giorno di Pasqua. Il capofamiglia aveva il compito di impartire per il pranzo pasquale una benedizione con un ramoscello d’ulivo intinto nell’acqua santa, da qui il nome “benedetto”. In questo piatto si trovano prodotti tipici pugliesi, fette di capocollo e/o salame posti su un letto di fette d’arancia, asparagi, formaggio che poteva essere per esempio della ricotta dei pastori del Gargano, poco distante dai Monti Dauni, e uova sode perché, spiega Angelo, “in primavera le galline fanno più uova”.
Nasce così, dall’idea di Angelo “Trilussa”, proprietario dello storico forno a paglia del 1526 “Pane e Salute” di Orsara di Puglia (FG), la Pizza Benedetta con mozzarella, capocollo (guanciale/salsiccia/crudo), acciughe, scorza grattugiata di limone e arancia, uovo sodo e un ramoscello d’olivo (che credo non si mangi…).
L’impasto è quello delle pagnotte di pane da 4 kg di Pane e Salute a lunga lievitazione.
Il lievito madre è quello tramandato di generazione in generazione.
Il cornicione è sofficissimo.
La pizza di Angelo non può essere paragonata a nessun’altra pizza.
La sua pizza è unica.