La candidatura dell’arte dei pizzaiuoli a patrimonio immateriale per l’Unesco arriva a tutela di un settore che vale 10 miliardi di euro con almeno 100mila lavoratori fissi, ai quali se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana, secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli.
Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio. Secondo un sondaggio del sito Coldiretti, oggi il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia e che la pizza sia la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri.
La passione per la pizza è diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci, che con 3,3 chili di pizza pro capite annui chiudono questa classifica.